Avere un atteggiamento più pacato e meno volto al perfezionismo permette di vivere una esistenza più equilibrata: le strategie da attuare.
Al giorno d’oggi, il perfezionismo è spesso visto come una qualità da ammirare e, di solito, associata all’ambizione e alla determinazione. C’è da dire, però, che dietro questa apparente virtù si nasconde una trappola pericolosa, capace di generare stress, insoddisfazione e squilibri emotivi. Abbandonare l’atteggiamento perfezionista non significa rinunciare all’eccellenza, bensì abbracciare una visione più compassionevole e realistica di sé stessi e del mondo. Scopriamo come farlo.
Perfezionismo, una presunta virtù che può essere una trappola
Il perfezionismo affonda le sue radici nel bisogno di approvazione e nella paura di fallire. Chi ne è vittima tende a imporsi standard irraggiungibili, alimentando un ciclo continuo di autocritica e ansia.
Questo atteggiamento arriva a compromette il benessere mentale, intaccando, nei fatti, anche la capacità di apprezzare i successi personali, poiché ogni traguardo è, alla fine, oscurato dall’insoddisfazione e da nuove e più alte aspettative.
Inoltre, il perfezionismo può generare stress cronico, bloccare la capacità decisionale per il timore di commettere errori e, nei rapporti con gli altri, creare tensione in quanto si elaborano aspettative irrealistiche.
Rinunciare al perfezionismo significa imparare ad accettare l’imperfezione come parte integrante dell’esperienza umana. Nessuno è perfetto e proprio le imperfezioni – spesso – ci rendono unici, stimolando, al contempo, la crescita personale e la creatività.
Come avere una vita più equilibrata, rinunciando all’atteggiamento perfezionistico
È importante concentrarsi sul progresso piuttosto che sulla perfezione, in modo da apprezzare i piccoli passi avanti considerandoli come traguardi importanti.
L’autocritica può essere trasformata in consapevolezza grazie a diverse pratiche, tra le quali possiamo annoverare la meditazione o la mindfulness, che insegnano a vivere pienamente nel presente, riducendo la pressione legata al passato o al futuro.
Un altro passo importante da compiere è quello di imparare a stabilire aspettative realistiche. Non significa, di certo, calibrare gli obiettivi, bensì riconoscere i propri limiti e valorizzare i risultati ottenuti lungo il percorso.
Spesso ci si dimentica di celebrare i propri successi, piccoli o grandi che siano, per farsi travolgere dalla costante ricerca di qualcosa di migliore. Prendersi il tempo per riconoscere ciò che si è raggiunto è un atto di cura verso sé stessi, che alimenta – alla fine – sia la motivazione, che il benessere.
Abbandonare il perfezionismo porta con sé una trasformazione profonda al fine di scoprire una confortante serenità interiore, che va a ridurre lo stress, vivendo, al contempo, attraverso un’ottica più positiva.
Anche le relazioni beneficiano di questo cambiamento, poiché si diventa più empatici e comprensivi verso gli altri.
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ultimo aggiornamento: 17 Gennaio 2025 15:19